Piccola Edicola Trevigiana
Magazine gratuito di Cultura, Politica, Moda, Costume, Società (cioè froci, ladri, puttane, ubriaconi e vagabondi)
 
 
 
 
 
 
 

 
martedì 23 ottobre 2007
  Safer, unsafe, bareback...
..Ok, la filosofia la vediamo dopo: queste sono le mie motivazioni sulla scelta del bareback, e sul non fare un segreto del mio essere poz:

* Lo faccio evidentemente perchè mi piace - o per meglio dire per me è fondamentale lo sperma "dentro" sia da top che da bottom - nonchè quella speciale intimità che inevitabilmente si crea nel rapporto anale non protetto;

* So che esistono le malattie, ma so anche che comunque la mia vita non sarà eterna: e quindi preferisco viverla come mi sento di farlo. Alla stessa stregua del fumo, tanto per fare un esempio.

* Indipendentemente da ciò che mi può venir detto o fatto capire dai miei partners, quando si tratta di farci sesso considero semplicemente che CHIUNQUE sia sieropositivo, e non solo per
l'HIV. E personalmente trovo che questo approccio dovrebbe essere sacrosantemente adottato da chiunque faccia sesso promiscuo, nei confronti di chiunque, che sia sieropositivo o meno, sia che faccia bareback, sia che faccia safer sex;

* In altre parole, faccio sesso non protetto con chi a sua volta ha consapevolmente 'scelto' di farlo, ed è consenziente ed informato sui rischi conseguenti da ciò: e NB, non sto assolutamente dicendo di farlo solo con sieropositivi.

* Non ho problemi a dichiarare la mia sieropositività - ANZI, ma trovo che la scelta di fare sesso bareback piuttosto che sesso protetto non possa certo dipendere di volta in volta da questo tipo di informazioni, visto che un test negativo indica solo una non infezione passata, ma in nessun caso può dare informazioni sulle reali condizioni ATTUALI di una persona.

* Non siamo più negli anni 80 - e non accetto l'idea che chi al giorno d'oggi decide di fare sesso promiscuo possa 'non essere informato' su questi argomenti. Non mi aspetto quindi che un eventuale partner sieropositivo venga a dirmelo - tanto quanto non credo che lui possa aspettarsi tali comunicazioni dagli altri, sebbene considero comunque che nessuno abbia ragione di 'vergognarsi', tacere o negare una sua condizione di HIV+ o di altre patologie, a trasmissione sessuale o meno che siano;

* Dichiaro apertamente le mie scelte senza nessun vanto - ma altrettanto sicuramente senza nessuna 'vergogna' o imbarazzo. Proverei vergogna per azioni che considero moralmente riprovevoli, se le compissi: ma in tal caso non le compio - e quindi se trovassi scorretto parlare di un mio comportamento, semplicemente non lo adotterei;

* Non credo affatto che col mostrare e dichiarare il mio comportamento io incoraggi in alcun modo la diffusione del bareback o dell'HIV: tanto quanto non credo che guardare un servizio del telegiornale sul terrorismo incoraggi a piazzar bombe - o guardare il TG di Emilio Fede a votare Berlusconi;

* Per quanto riguarda il vecchio discorso sulla superinfezione, v. http://www.medicalnewstoday.com/articles/10744.php.

... e ora mi spiego meglio.

Sarà che la mia vita sessuale è fortunatamente iniziata in tempi in cui "bareback" al massimo poteva solo significare "andare a cavallo senza sella" - per i pochi che pur ne conoscessero il significato.

Sarà che per mia natura non sono mai stato molto incline al "politically correct" - concetto che trovo estremamente ipocrita e autentico proclama di disonestà istituzionalizzata.

Sarà che mi piace chiamare le cose col loro nome, e che credo fermamente che ciascun individuo sia tanto sovrano sulle proprie scelte - quando queste sono dichiarate, quanto non responsabilizzabile su quelle altrui - quando queste non vengano indotte con l'inganno, la violenza, la malafede o la semplice superficialità, o finchè comunque queste siano vere "scelte" e non leggerezze dovute a scadente informazione, ad inadeguata percezione del problema o semplicemente a pura stupidità.

In altre parole, la mia posizione è che il vivere in una società libera implichi necessariamente il dover prendere decisioni affrontandone le relative conseguenze, e che l'assunzione o il rifiuto responsabile di un rischio sia un processo fondamentale della crescita di un essere umano, sempre tenendo in massima considerazione sè stessi e gli altri.

Sta di fatto che a me piace così. Non sta a me giudicare nulla e nessuno, ma credo nel diritto alle opinioni personali - e la mia opinione personale in merito è che troppo spesso ormai si tenda da un lato alla criminalizzazione/strumentalizzazione politica, e dall'altro all'ammiccamento ruffiano (e magari commerciale) su un argomento che merita invece tutto il rispetto possibile ed immaginabile.

L'atto sessuale è per me un momento sacro - indipendentemente dalla sua natura, finalità e modalità: e che sia fatto da solo, in coppia, a tre o qualsivoglia altro numero, è e resta indossolubilmente legato alla profonda intimità dei fluidi organici - sudore, urina, saliva, muco, sperma e quant'altro (quando dico questo, intendo che mi eccito con queste cose, e non con l'idea dei virus, batteri, funghi e quantaltro vi si possa trovare dentro).

Ergo, mi pare che l'argomento "sesso" - protetto o non protetto che sia - ed i rischi ad esso associati dovrebbero essere una cosa su cui ciascuno debba riflettere comunque profondamente, indipendentemente dalla vera o presunta condizione sierologica propria od altrui, e da cui alla fine far nascere la propria personale e responsabile scelta di stile di vita: senza inneggiare a slogan, senza criminalizzazioni, e senza insulsi peana.

Insomma, trovo altrettanto oscena (e a sua volta criminale) tanto la criminalizzazione politica di libere scelte personali ed individuali, quanto la propaganda (guarda caso, sempre commerciale) mirante a promuovere pratiche a rischio come se fossero la sola strada per una presunta quanto improbabile "libertà" ed autoaffermazione: ho passato abbastanza momenti duri, ed ho assistito impotente alla perdita di troppi amici, per poter pensare ora a queste faccende come se fosse un semplice trend modaiolo quasi si trattasse di un piercing o un tatuaggio - oppure ad una colpa innominabile. E' tuttaltro.

Credo all'importanza fondamentale dell'informazione onesta e responsabile, e rifuggo da qualsivoglia indottrinamento o "formazione": e onestamente vomito di fronte all'ipocrisia di quelli che ci hanno il profiletto gaydar 'ufficiale' dove giocano immancabilmente "safer", salvo avere l'altro profilo 'ufficioso' nei siti bareback dove manifestano tuttaltro intento, o salvo poi implorare il partner di turno di inondarli di sperma - ovviamente in una dark, dove nessuno vede.

Riferimenti:

* Riguardo al serosorting:
AEGiS-DU- CALIFORNIA- San Francisco Serosorting May Explain Odd HIV Data-STDs Have Risen, but Not New HIV Infections;
e

843 - Abstract (11th CROI)

* Riguardo alla superinfezione:
http://www.medicalnewstoday.com/articles/10744.php

Poi magari il discorso è senz'altro più complesso e articolato, ma ci ritornerò in seguito.

Take care (uh?)

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(C) Storm, 2002

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N.B: Il bareback "tra NEG" NON ESISTE.
Esistono però vari altri tipi di bareback:
  • Quello tra bugiardi,
  • Quello tra illusi,
  • Quello tra bastardi,
  • e quello tra pippaioli del cazzo.
L'unico bareback è quello tra sieropositivi - o quantomeno consapevoli - o cmq determinati - a diventarlo in breve tempo.
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